L’immobile fa parte di un complesso di edifici costruiti in sovrapposizione all’antico bastione dello Spasimo. Vi si accede da una stradella privata mediante un grande portale inserito nella cortina edilizia della via Santo Spirito, lungo il lato sud-est di piazza Magione. L’edificio, a pianta rettangolare, è composto da due distinti corpi di fabbrica: la porzione principale, più ampia e dell’altezza al colmo pari a circa 7,45 m, ha struttura in muratura portante e copertura con capriate lignee definite da tavolato e coppi siciliani. La muratura è in buone condizioni strutturali ma necessita di interventi di ripristino delle finiture (intonaci e tinteggiature); la copertura, invece, è stata oggetto di manutenzione straordinaria nel 2011, occasione in cui sono stati sostituiti alcuni arcarecci ed altri elementi lignei ammalorati. Il corpo di fabbrica prospiciente il complesso dello Spasimo è di più recente ri-costruzione, probabilmente risalente al dopoguerra, infatti ha una struttura in cemento armato e solaio di copertura latero-cementizia, ed occupa una superficie in pianta maggiore rispetto a quella rilevata dalla documentazione storica, per questo il progetto architettonico che si intende sviluppare tiene conto della conformazione originale del fabbricato prevedendo il ripristino delle porzioni alterate rispetto all’assetto antico. Questa porzione dell’edificio attualmente versa in condizioni piuttosto degradate a causa di fenomeni di infiltrazione delle acque piovane.
L’immobile necessita di un insieme sistematico di interventi per adeguarlo alla sua nuova funzione di centro culturale, che riguardano sia aspetti strutturali ed impiantistici, sia l’organizzazione degli spazi interni, nonché il rifacimento delle finiture interne ed esterne.
L’obiettivo di offrire un luogo di studio e ricerca si traduce a livello architettonico, nella realizzazione di uno spazio aperto, polifunzionale, in cui la maggiore superficie è occupata dallo spazio scenico e la platea è pensata come una struttura amovibile in semplici tubolari metallici e legno. Non vi sono quindi barriere fisiche che impediscono allo sguardo di esterdersi cogliendo l’ampia sala nella sua interezza, la cui già grande luminosità sarà ulteriormente aumentata mediante l’inserimento di ampie finestre da tetto. Alle spalle della platea trovano posto la zona bar ed una scala in acciaio che dà accesso al soppalco aperto destinato alla regia, anch’esso realizzato con struttura in acciaio ed impalcato in legno. La porzione più piccola dell’immobile, quella che si affaccia direttamente sul complesso dello Spasimo, riveste dal punto di vista funzionale una grande importanza poiché destinata ad ospitare i servizi per il pubblico e gli artisti.
Sia dalla terrazza a livello che da quella superiore si potrà godere di un’inaspetta visuale sui giardini dello Spasimo e si potrà raggiungere un piccolo “studiolo dell’artista”, che per la sua ubicazione, sarà ancor più ricco di pace e silenzio.
Per ciò che riguarda il prospetto sulla stradella privata, si prevede una rimodulazione delle aperture esistenti, strettamente correlata alle esigenze distributive e di carico/scarico delle attrezzature; particolare attenzione verrà data alla scelta dei prodotti da adottare, prefendo quelli a base di materiali naturali eco-compatibili specifici per gli interventi su edifici in centro storico.
Si pensa inoltre, di installare un parapetto a protezione dell’alto zoccolo in pietra mediante il quale si accede al piano dell’immobile, pensato come un elemento resistente ma dal design "trasparente" e realizzato in pannelli di lamiera stirata o rete metallica.
Il progetto architettonico è curato dall’Arch. Maria Cristina Pomilla